Una dolce storia di una figlia che porta il padre a mettersi una protesi peniena
Nel mio studio si presenta un signore di 65 anni di aspetto giovanile. C’è una giovane donna in sala d’aspetto, penso che sia la sua compagna e la invito ad entrare. “E’ mia figlia, preferisco di no” mi dice “magari la facciamo entrare alla fine…”.
Da 2 anni è in pensione. Ha due figlie sposate; da un anno è vedovo. Le figlie consapevoli di quanto possa essere difficile per un uomo giovane rimanere da solo lo invitano a “guardarsi intorno” per cercare una nuova compagna in modo da non dover vivere in una triste solitudine. Alle insistenze della figlia maggiore lui deve confessare che da 2-3 anni non aveva più una erezione valida e non aveva più rapporti con la moglie. Aveva provato ad usare qualche compressa ma con nessun risultato. Non è in grado di avere rapporti e quindi non saprebbe come proporsi ad una nuova donna con cui stabilire un rapporto di convivenza. La figlia nel web trova il mio nome e porta il padre alla visita andrologica con la richiesta di impiantare una protesi peniena. Concretamente non vedo alternative. Si ricovera una mattina e gli impianto delle protesi malleabili. Il giorno successivo torna a casa soddisfatto della nuova erezione del suo pene. Dopo un mese torna a controllo, assieme alla figlia maggiore e mi dice di essere riuscito ad avere un buon rapporto con una signora, vedova anche lei e che potrebbe pensare ad una convivenza. E’ una storia molto “pulita” e anche “dolce”. Una figlia che capisce i problemi del padre e che lo convince ad affrontare un intervento chirurgico che potrebbe cambiargli un aspetto molto importante della vita.
In 35 anni di attività chirurgica e dopo oltre 540 pazienti operati è la prima volta che un paziente viene portato da una figlia per mettersi una protesi peniena! Non ci avrei mai pensato.